domenica 14 dicembre 2014

ITINERARI DI MODA


Andrea Varani è un affermato fotografo di moda, ma non nasconde la sua passione per la fotografia di viaggi e natura che si manifesta in splendide immagini dove le modelle sono incastonate come gioielli nel paesaggio che le circonda. 
Andrea ha firmato, negli ultimi anni, numerosi servizi e copertine sulle più prestigiose riviste di moda, quali Uomo Vogue, Vogue Gioielli, Mondo Uomo, Donna e campagne pubblicitarie per Bulgari, Campari, Ermenegildo Zegna e molti altri. 

Ora possiamo ammirare 199 sue opere in  un libro intitolato UNTITLED 199 – Itinerari di Moda e nella omonima mostra che dal 12 fino al 21 dicembre è aperta nello spazio Tim-Expo alla Triennale di Milano.



Attualissima la realizzazione dell’esposizione con l’utilizzo di un puzzle di schermi (Samsung) e di postazioni con tablet dove scorrono le fotografie digitali di Andrea Varani. Un sistema madiatico digitale “alla moda” per contestualizzare la fotografia con i nuovi mezzi tecnologici. 
Immagini accattivanti e spettacolari valorizzate da un sistema espositivo che piacerà certamente al pubblico giovane.

ANDREA VARANI - fotografoo



sabato 15 novembre 2014

FORMA E DESIDERIO: THE CAL

Il critico Philippe Daverio ha presentato la mostra
Ho potuto assistere alla presentazione in anteprima della mostra "The Cal" Collezione Pirelli "Forma e Desiderio" che aprirà il 21 novembre e rimarrà a sollazzare le nostre pupille fino al 22 febbraio 2015. 

Come una strenna natalizia arriva l'ennesima celebrazione del Calendario per antonomasia: il Pirelli, o The Cal, come ormai la permeante non-cultura americana lo ha soprannominato. 
Che dire se non ripetere che il Pirelli è nato negli anni '60, nella swinging London, ed è subito stato in grado di convogliare nelle sue immagini lo spirito dell'epoca. 


Controcorrente e atipico, è diventato un'icona, strumento e simbolo stesso dell'evolversi delle mode, dei gusti e delle forme, dell'immagine femminile. 
Philippe Daverio

Nel presentare la Collezione, il critico Philippe Daverio, con la sua consueta anfitrionica  narrativa, ha raccontato gli esordi del Calendario nel 1964 e il clima di quegli anni, di come già le prime immagini abbiano saputo interpretare lo spirito del tempo, non a caso la prima edizione fù affidata al fotografo Robert Freeman noto per aver esaltato l'immagine dei Beatles. Distaccandosi dal "calendario da officina", sin dalle prime edizioni il Pirelli privilegio' la qualità d'immagine e la composizione, dove il prodotto Pirelli per eccellenza, il pneumatico, era solo accennato e mai esibito.


La sensualità femminile era mostrata con grazia anche nelle immagini più sensuali, frutto dell'abilità dei rinomati fotografi e di un'attenta impostazione editoriale. 



Gli anni '80 lo consacrarono definitivamente a mito, anche grazie alle firme di fotografi quali Herb Ritts, Richard Avedon, Peter Lindberg, Bruce Weber, Peter Beard, Steve McCurry ed Helmut Newton e modelle come Naomi Campbell, Kate Moss, Lara Stone, Gisele Bundchen, Helena Christensen e molte altre  già celebrate sulle passerelle di Milano, Parigi, New York, senza dimenticare Monica Bellucci e Sophia Loren.

Backstage The Cal

Il Pirelli e' diventato un'opera d'arte in edizione limitata, oggetto di collezione, di ricerche artistiche e studi antropologici. Apparire su "The Cal" e' come ottenere una laurea in quell'effimero mondo dove l'immagine conta più della sostanza. 
C'è solo da chiedersi come, in tanti anni, non sia stato mai chiamato un fotografo italiano ad interpretarlo.
Eccoci quindi a questa nuova mostra "Forma e Desiderio" curata da Walter Guadagnini e Amedeo M.Turello, distribuita in 5 temi fotografici, ha il pregio di non essere una parata cronologica delle pagine del calendario, ma una mostra fotografica sapientemente curata selezionando l'enorme archivio Pirelli. Preparatevi, quindi, a gustare queste splendide fotografie in questa esposizione che sarà senz'altro una delle più frequentate di Palazzo Reale.
Il curatore della mostra Amedeo M.Turello
Per info: http://www.mostrathecalpirelli.it



mercoledì 12 novembre 2014

ASCENDERE ASSIEME A WALTER BONATTI.

Deserto del Namib, Namibia, 1972 ©WalterBonatti/Contrasto
Oggi non ho solo visitato una mostra, sono asceso alle vette e vissuto avventure accanto a Walter Bonatti. 
Il mio rapporto con la figura di Bonatti e' sempre stato reverenziale, di ammirazione per le sue stupende fotografie e per l'uomo alpinista, esploratore e gran comunicatore. Da bambino conobbi le sue immagini dalle pagine di Epoca e, da adolescente, una monografia dedicatagli da Progresso Fotografico alimento' in me il mito di Walter fotografo.
 La mostra "Fotografie dai grandi spazi" al Palazzo della Ragione di Milano è, non solo un doveroso omaggio a Bonatti, ma un omaggio all'uomo in generale e al suo rapporto con la natura. 
Antartide 1976 ©WalterBonatti/Contrasto
Non a caso nelle immagini di Walter vi è spesso la sua presenza, piccola al cospetto dei grandi spazi, degli autoscatti in magnifici panorami che mai rappresentano semplici cartoline. 
Macchina fotografica Ferrania Condoretta utilizzata da W.Bonatti durante le imprese del K2 e del Cervino negli anni '50 e '60
Gli scarponi utilizzati da Walter Bonatti nel 1963/65, ognuno del peso di 1,3 Kg

Primi visitatori alla mostra "Fotografie dai grandi spazi"
Villaggi e popoli Toradja, isola Sulawesi, Indonesia 1974 ©WalterBonatti/Contrasto
Il rapporto con i media è sempre stato contrastato, per Bonatti, sin dalla contestata impresa del K2 fino alla tragedia del Pilone Centrale del Freney. Forse anche a causa di ciò, abbandonato l'alpinismo delle grandi vette, Walter Bonatti ha documentato in prima persona, sia con i testi che con le immagini ricche di autoscatti, le sue successive esplorazioni.
In questa mostra rivivrete le sue imprese, accanto a lui e dietro di lui, come una esperta guida alpina vi farà innamorare di questo bellissimo nostro Mondo. 
Al Palazzo della Ragione di Piazza Mercanti a Milano dal 13 novembre 2014 al 8 marzo 2015. Info:http://palazzodellaragionefotografia.it/exhibition/nei-grandi-spazi/

12 novembre 2014 Armando Melocchi  

mercoledì 29 ottobre 2014

“SGUARDI REGALI” A VILLA REALE – IMMAGINI DI STEVE Mc CURRY

STEVE MC CURRY
Giorni di forti emozioni tra Milano e Monza per la presenza del fotografo Steve McCurry, in Italia per presentare la sua mostra alla Villa Reale di Monza e il calendario Lavazza 2015 realizzato con le sue fotografie. 
Mc Curry, per chi ancora non lo conosce, è la “pop-star” tra i fotoreporter resi famosi dalla rivista National Geographic. Centinaia le sue immagini iconiche che ci hanno mostrato luoghi e popolazioni di paesi afflitti da carestie, povertà, disastri naturali e conflitti che Steve ha immortalato con efficacia ma, soprattutto, con rispetto, in uno stile fotografico unico, che gli ha valso innumerevoli riconoscimenti; nessuno prima di lui ha vinto per quattro volte il World Press Photo Award. Grazie all’organizzazione di Civita e dell’agenzia SudEst57, che ha anche curato l’allestimento della mostra, Steve Mc Curry è arrivato a presentarci i suoi ultimi lavori assieme ad una retrospettiva delle sue immagini più rappresentative. 

Lunedì 27 ottobre Steve ha tenuto una “Lectio Magistralis” al Politecnico di Milano, introdotta dal Prof.Stefano Della Torre, Direttore del Dipartimento di Architettura, dove il fotografo ha avuto modo di illustrare le sua carriera e rispondere ad interessanti domande rivoltegli dagli studenti.
Oggi ha inaugurato la sua mostra “Oltre lo sguardo” allestita nelle prestigiose sale del secondo piano nobile di Villa Reale a Monza.

 Un allestimento originale e quanto mai spettacolare, quello realizzato da Biba Giacchetti e Peter Bottazzi, impegnati a valorizzare le immagini di Steve quanto a inserirle in un contesto, quello delle restaurate sale di Villa Reale, che meritava di essere anch’esso valorizzato.

 Un impianto espositivo che stupisce, coinvolgendo lo spettatore a seguire gli sguardi che compaiono a volte d’improvviso, dietro una porta o davanti ad una finestra.
 E’ la Reggia stessa che, come una “première dame” ci invita nelle sue sale, attraverso corridoi prospettici, punti di fuga e finestre con vista sul lussureggiante parco.






Il curatore della mostra Peter Bottazzi 
Peter Bottazzi ha ideato delle strutture in legno naturale, delle scale, delle fughe prospettiche sulle quali compaiono, a volte improvvise, le gigantografie con quegli sguardi che l’abile Mc Curry ha catturato.
Un esperienza da vedere e, soprattutto, da vivere; un omaggio del fotografo, dei curatori e di noi stessi spettatori alla bellezza di quegli “sguardi oltre lo sguardo”.

STEVE MC CURRY & ARMANDO MELOCHI 
L'immagine più famosa di Steve McCurry nell'allestimento della mostra a Villa Reale

Info: http://www.mostrastevemccurry.it/mostra.html


martedì 21 ottobre 2014

MILANO COME HOLLYWOOD

Correvano gli anni '90, a Milano ferveva ancora, ma lo sarà per poco, lo spirito allegro e smodato della "Milano da bere". La moda, il costume, la pubblicità televisiva e l'economia erano il volano che, partendo dalla città meneghina, trascinava il Bel Paese in un'euforia di consumismo e benessere. Silvio Berlusconi, non ancora sceso in campo in politica, dominava la scena imprenditoriale della comunicazione e dell'informazione. Le reti televisive Mediaset (Canale 5, Italia 1 e Rete 4) ormai superavano in ascolti e in raccolta di pubblicità le tre reti della RAI. L'enorme flusso di proventi pubblicitari spinse un nuovo modo di fare televisione, con più programmi di varietà, più serie importate dall'America e spettacolarizzando anche i programmi di informazione e divulgazione culturale. Sull'onda di questo successo acquisì importanza internazionale anche il popolare "Gran Premio Galà della Tv" nato già nel 1971 come concorso della rivista "TV Sorrisi e Canzoni", dove il pubblico votava i programmi e i personaggi dello spettacolo più graditi.  La premiazione del concorso andò in onda alla televisione la prima volta nel 1984, mutuata dalla notte degli Oscar di Hollywood, fù creata la notte dei Telegatti, dal nome della statuetta a forma di gatto coniata come premio ai vincitori. 
In pochi anni il "Gran Premio Internazionale dello Spettacolo" divenne una manifestazione e uno dei premi più ambiti, non solo dai personaggi della televisione, ma anche del cinema, della musica, dello sport e del giornalismo. Gli anni '90 furono quelli con le premiazioni più spettacolari, dove il sogno di avere Milano come Hollywood si avverò grazie alla presenza, durante la serata dei Telegatti, di vere star Hollywoodiane come Dustin Hoffman, Kirk e Michael Douglas, Sharon Stone, Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Robert De Niro e persino pop star del calibro di Michael Jackson e Madonna. Come al  Grauman's Chinese Theatre di Hollywood anche a Milano, sotto i portici di Corso Europa 12 allora sede degli uffici di "TV Sorrisi e Canzoni", per suggellare la loro presenza i personaggi famosi imprimevano le mani e la loro firma in una formella di cemento.
foto©ArmandoMelocchi
La serata perse importanza e notorietà nei primi anni 2000 e la trasmissione venne definitivamente sospesa, per volere di Piersilvio Berlusconi, nel 2009. Nel 2014 hanno assegnato ancora i Telegatti, ma senza l'onore della ripresa televisiva e, ormai, il grande pubblico non mostra più interesse per quel che fù un bel sogno.
Sono passati quasi trent'anni e di quei Telegatti restano, un po' melanconiche e abbandonate, quelle formelle con impressi i segni del passaggio dei più grandi nomi dello star system internazionale. Alcuni giovani di oggi, passando, notano incuriositi quelle impronte, ma non si soffermano nemmeno un istante ad  ammirare qui simboli di un mondo che, ormai, non gli appartiene. Peccato.


venerdì 17 ottobre 2014

FOTOGRAFIA ETICA

Nome un po' pretenzioso per questo Festival fotografico che si svolge nella città di Lodi il 17/19 e 24/26 ottobre, giunto alla quinta edizione, su realizzazione del Gruppo Fotografico Progetto Immagine che hanno avuto il merito di creare un Festival internazionale con un cartellone di mostre ed eventi di tutto rispetto. Un nome pretenzioso, dicevo, ed effettivamente il programma della manifestazione è dedicato a temi e soggetti a sfondo sociale dove lo spettatore è guidato ad approfondire, tramite le immagini, temi scottanti che, anche se si svolgono lontani da noi, ci richiamano ad una riflessione su ciò che ci circonda.
Uno di questi temi, purtroppo sempre attuale, è "La violenza sulle donne". Su questo tema la fotografa lappone Meeri Koutaniemi, attraverso la mostra "TAKEN", illustra con drammatiche immagini in bianconero come viene ancora praticata la mutilazione dei genitali femminili in tenera età in riti tribali come quelli della tribù dei Masai in Kenia.


 Di un'altra violenza, più psicologica che fisica, ci parlano le immagini di Laerke Posselt che con il titolo "BEAUTIFUL CHILD" indaga il mondo dei concorsi di bellezza per bambini. Un fenomeno che ha un ritorno di popolarità, particolarmente negli Stati Uniti.

 Non poteva mancare, sul tema della violenza sulle donne, uno sguardo sul complicato mondo islamico e saudita, in particolare, dove la contraddizione tra modernità e tradizione di costumi e religione è più evidente. Tema svolto da Olivia Arthur in "JEDDAH DIARY".
Il basket femminile, uno sport che per noi occidentali è una pratica più che normale, in paesi come quelli islamici è particolarmente osteggiato, anche perché sport "Americano". Suweys è una ragazza di 19 anni, è il capitano della squadra somala di basket femminile e, insieme alle sue compagne, sfidando le imposizioni islamiche, sono costrette ad allenarsi protette e nascoste da muri pieni di spari, nelle rovine della fallita città di Mogadishu. Il fotografo Jan Grarup ci rivela questo disagio con le immagini della mostra "I JUST WANT TO DUNK".
Chiude la serie su questo tema la mostra "IN/VISIBLE" della fotografa Ann-Christine Woehrl che indaga la violenza perpetrata alle donne aggredite e sfigurate con l'acido.
  "LACRIME DI COCCODRILLO", invece, è l'indagine fotografica di Emanuele Satolli, sull'uso della "Krokodil", una droga fatta in casa, altamente tossica.
Temi forti ed importanti quindi, trattati anche da altri bravi fotografi in rassegna che qui solo cito:
Krisanne Johnson, Marc Asnin, Sandro Maddalena, Daniele Volpe, Giulio Di Meo,Simone Cerio.

Uno spazio è dedicato ai vincitori  del Report Award 2014, Premio Italiano di Fotogiornalismo, Majid Saeedi, Oriol Segon Torra e Gwenn Dubourthoumieu. 
Presenti con appositi progetti le ONG Emergency, ARCS, Oxfam, l'Africa Chiama, Amici di Serena e MLFM.
Gli spazi espositivi occupano sedi prestigiose nella città di Lodi e sono organizzate visite guidate, incontri con gli autori, conferenze e seminari.
Per il programma dettagliato Vi rimando al sito http://festivaldellafotografiaetica.it/it/